Digiuno intermittente, fa davvero bene come credono molti? La risposta di questo esperto ti scioccherà per sempre
Avere un’alimentazione sana è il punto di partenza per il benessere fisico ed emotivo. Ma il digiuno intermittente fa davvero bene?
Mancano pochi mesi all’arrivo della bella stagione e il pensiero di dover indossare vestitini e pantaloncini inizia a preoccupare la maggior parte delle persone. Non essere in perfetta forma fisica può causare delle insicurezze, ma basta poco per rimettersi in forma.
La prova costume genera ansia ed è per questo che, mesi prima, la maggior parte delle persone inizia a migliorare il proprio piano alimentare. Qualcuno si affida alle competenze degli esperti, mentre altri si accontentano di quelle trovate in rete o ricevute da un famigliare.
Un’alimentazione salutare combinata con l’esercizio fisico, vi permetterà di raggiungere dei risultati soddisfacenti in poco tempo. Riuscirete così ad affrontare con serenità i mesi estivi, godendovi il mare e le giornate con gli amici.
Nel corso degli anni, sono state diffuse moltissime diete. La chetogenica, ad esempio, consiste nell’eliminare i carboidrati per un periodo di tempo che normalmente varia dai 7 ai 21 giorni. La più efficace resta sempre la dieta mediterranea che prevede un regime alimentare vasto e promuove la salute e benessere.
Il digiuno intermittente
Esistono tantissime tipologie di diete che vengono scelte in base alle esigenze di ognuno. Uno dei regimi alimentari che sta prendendo piede nel mondo intero è il digiuno intermittente 16:8, anche definito digiuno controllato.
Si tratta di un piano alimentare che prevede il totale digiuno in alcune ore del giorno, focalizzando i pasti nella restante parte della giornata in cui è possibile mangiare. Questo regime viene adottato non solo per perdere peso evitando di assumere calorie nelle ore in cui è più difficile smaltirle, ma ha anche l’obiettivo di migliorare alcuni parametri metabolici. Ma siamo sicuri che il digiuno intermittente sia funzionale come credono in molti? A rivelarlo è stata una ricerca condotta dal Centers for Disease Control and Prevention.
Lo studio sul digiuno intermittente
La ricerca è stata condotta su circa 20 mila americani di ogni età che sono state monitorate per moltissimi anni. L’obiettivo dello studio era quello di dimostrare gli eventuali benefici del digiuno intermittente e se questo regime fosse realmente salutare. Dopo tanti anni, i risultati rilevati con i questionari sono stati comparati al tasso di mortalità di queste stesse persone.
Dall’analisi è emerso che le persone che consumavano i pasti in un tempo inferiore alle 8 ore giornaliere avevano il 91% di possibilità in più di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto a chi mangiava normalmente. Consumare i pasti in un arco temporale superiore alle 16 ore al giorno ha evidenziato risultati positivi ed una riduzione del tasso di mortalità per malattie cardiache.