Guai per questa azienda: la pubblicità inganna l’utente e nessuno se ne era mai accorto | Ecco la verità
Nell’era in cui la comunicazione è fondamentale per promuovere un qualunque prodotto, nel mirino dei riflettori c’è finito L’Actimel della Danone, per via di quella pubblicità considerata ingannevole trasmessa di sovente.
Per chiunque abbia visto il film, Demolition Man, di Sylvester Stallone, sa perfettamente quanto gli spot pubblicitari possano condizionare le scelte di un consumatore. Tant’è che nel futuro di quel film, una giovanissima Sandra Bullock ne canticchiava addirittura tutti i motivetti a memoria, da quanto, gli spot possano entrarti veramente “nel cervello”.
Per questo motivo, visto il grande potere che hanno, i messaggi che rilasciano, dovranno essere il più veritieri possibile. Diciamo che dopo il “caso del pandoro”, si presta molta più attenzione alla pubblicità e al contrasto dell’errore di comunicazione che è sempre in agguato. A finire sotto i riflettori questa volta è stato l’Actimel della Danone, il quale con quella pubblicità considerata ingannevole è finito “nei guai”.
L’Actimel nei guai per la pubblicità ingannevole
Di recente sono state pubblicate le nuove linee guida che ogni spot, pubblicità, sponsorizzazione e così via, che sia sui social o in tv, dovranno avere e seguire, affinché non si cada più nello scandalo del “pandoro gate“. L’errore di comunicazione, non è più consentito, che sia questo in buona fede o meno, per questo, chi di dovere ha sentito la necessità di scrivere delle leggi, che rilasciassero delle linee guida in merito.
Ogni cosa dovrà essere spiegata in maniera esaustiva e trasparente da adesso in poi, in quanto il consumatore non dovrà più sentirsi imbrogliato. Se farà un acquisto sarà per una sua libera scelta e non per un pensiero di fondo che ha captato, che poi in realtà si è rivelato totalmente infondato.
Ecco la verità sul suo beneficio
E’ il caso dell’Actimel della Danone, il cui messaggio di fondo è stato contestato. “Lo spot di Danone Nutricia Spa Società Benefit è stato censurato dall’Istituto di autodisciplina pubblicitaria (IAP) in quanto si tratta di un caso di pubblicità ingannevole…”, fanno sapere dal sito, greenme.it, in quanto i benefici di questo drink non sarebbero quelli elogiati nello spot.
L’istituto sopra citato contesterebbe il fatto che nello spot si evince sul fatto che bevendo l’Actimel, le difese immunitarie dei consumatori sarebbero rinforzate, invece, come si legge dal comunicato, la realtà non sarebbe proprio questa: “‘Actimel’ invero, per la presenza di vitamina D e B6, può unicamente vantare una azione di “aiuto nel buon funzionamento del sistema immunitario” e ancora:
“Il concetto di rafforzamento del sistema immunitario non trova giustificazione nei componenti del prodotto alimentare pubblicizzato, ed è in generale estraneo all’ambito di impiego degli integratori, il cui ruolo, come prima ricordato, è limitato ad un contributo al buon funzionamento del sistema immunitario”.
Infine l’Istituto di autodisciplina conclude ricordando che il messaggio si rivolge a persone molto sensibili all’argomento: “portate ad una decodifica più allettante ed illusoria delle promesse del facile ottenimento di risultati particolarmente ambiti (quali quelli in campo salutistico) con la conseguente amplificazione dei profili di ingannevolezza”. Come finirà questa storia secondo voi?