Dramma per un noto regista: Dopo anni spunta la terribile confessione | “…ecco qual è il mio incubo”
Dopo anni spunta la confessione da brividi di un noto regista: “…ecco qual è il mio incubo”. Ecco tutti i dettagli
Uno dei registi più acclamati nel panorama cinematografico internazionale, si è dimostrato un vero e proprio genio creativo. Amato dal mondo intero per la sua capacità di creare storie e personaggi gotici, il regista si è creato dei seguaci fedelissimi che lo sostengono in ogni progetto artistico.
Egli nasce in un paesino in California, nei pressi di Hollywood, nel 1958. Appena maggiorenne frequenta la California Institute of the Arts e viene assunto come animatore dalla Disney, ma già in questa esperienza comprende di essere attratto da personaggi più dark ed oscuri.
Il primo lavoro che porta il giovane regista alla notorietà è il lungometraggio Beetlejuice – Spiritello porcello, per cui si aggiudica un Oscar per il miglior trucco. Tuttavia, il salto di qualità nella carriera del regista avviene nel 1989 con “Batman” in cui il protagonista Joker è interpretato dal grande Jack Nicholson. Avete capito di chi stiamo parlando? Prpprio di Tim Burton.
Burton, dato il clamoroso apprezzamento dell’audience, decide di fondare la propria casa di produzione “La Tim Burton Production” e realizza il primo capolavoro in assoluto, “Edward mani di forbice” in cui il protagonista è Johnny Depp.
Lo stile cinematografico di Tim Burton
Tim Burton è considerato un vero e proprio genio della cinematografia mondiale. Apprezzato in tutto il mondo, i suoi capolavori sono diventati dei cult per il grande pubblico. Tra questi ricordiamo “La fabbrica di cioccolato”, “La sposa cadavere”, “Alice in wonderland”, “Il pianeta delle scimmie” e tantissimi altri. Il suo stile si differenzia da qualsiasi altro genere rendendo le sue opere d’arte inconfondibili.
Le atmosfere sono cupe ed i personaggi sempre malinconici. Principalmente, il regista enfatizza la figura del dysfunctional kid: i personaggi sono quasi sempre degli emarginati, ai limiti della società e che sperimentano la solitudine. Un dettaglio che è una costante nella filmografia di Tim sono i mostri, creature che il regista definisce “un pò bizzarre” e che sono “più vicini alla realtà e che suscitano più emozioni”.
Tim Burton, il grande incubo della sua infanzia
In occasione della Mostra del Cinema di Torino dedicata alle sue opere e capolavori, Tim Burton racconta a cuore aperto i suoi esordi, i suoi successi ed anche gli incubi più grandi della sua infanzia. Una mostra dedicata ai disegni di Tim, opere che sembrano prendere vita e che parlano una lingua universale. Durante l’intervista, il regista ha confessato: “Sento emozioni contrastanti. Da una parte sono ovviamente orgoglioso, ma dall’altra sono anche spaventato, esposto, vulnerabile”.
Nonostante i film dark ed i personaggi ai limiti della società e nonostante la passione che nutre per l’oscuro, Tim Burton ha dichiarato di non aver mai avuto incubi dopo i film. Piuttosto, gli incubi erano dovuti ad altro, alla sua infanzia ad esempio: “Quando ero bambino, il mio più grande incubo era sognare di dovermi svegliare per andare a scuola. E quando succedeva, mi alzavo di scatto, terrorizzato e sudato. I film sono una parentesi, un momento, ti permettono di vivere e di provare cose che solitamente non vivi e non provi. Gli incubi, invece, sono una parte di quello che sei, vivono dentro di te, non ti abbandonano mai. Non davvero”.