Allarme serpenti nella città: come riconoscere quelli velenosi da quelli no
Purtroppo capita di fare incontri spiacevoli non solo in luoghi aperti, ma anche nelle proprie case. Come si può evitare il peggio? Basta sapere riconoscere quando c’è il pericolo o no.
Quando stiamo tra le mura domestiche viviamo la quotidianità lontana dal mondo circostante. Di conseguenza se un qualcosa o qualcuno la invade con la propria presenza, andiamo nel panico. Il nostro nido familiare non rappresenta più quel luogo sicuro e per questo motivo si cerca di non far compromettere ulteriormente gli equilibri. In che modo? Studiando un determinato fenomeno per poterlo fronteggiare.
Per esempio, se in casa trovassimo un serpente sul pavimento o in un qualsiasi angolo della casa non dobbiamo far prevalere la paura e agire a sangue freddo. Prima di tutto bisogna documentarsi sul rettile facendo delle ricerche sul web.
Si evince che i serpenti appartengono al sottordine Serpentes (oppure Ophidia). Andando nello specifico, i primi fossili sono stati ritrovati in Inghilterra e risalgono a tanti anni fa. In base allo studio è stato dedotto che la forma allungata dipendeva dal fatto che dovevano scavare le tane nel terreno per proteggersi dai predatori. Con il tempo hanno perso le zampe sviluppando le palpebre.
Si dice anche che fossero imparentati con i mosasauri, ovvero grandi lucertole della Preistoria. Solo dopo la scomparsa dei dinosauri l’evoluzione ha determinato varie sottoclassi. Oggi quelli che conosciamo di più sono il pitone e il boa. Ma come possiamo capire se un serpente è velenoso o no? Andiamo a scoprirlo.
Ecco la lista dei serpenti velenosi
In Italia gli unici serpenti velenosi che possiamo incontrare sul nostro cammino sono le vipere. Si trovano in tutte le regioni, a eccezione della Sardegna. Rientrano nella categoria il Taipan, Serpente bruno occidentale, Mamba nero, Cobra delle Filippine e Cobra reale.
Il primo vive in Australia ed è lungo 3 metri circa con una testa piccola e coda sottile. Sono di colore marrone tendente al giallo. Anche il secondo è australiano e una goccia di veleno può essere mortale per un adulto. Il terzo è sia veloce che caratterizzato da un morso fatale. Vive in Africa ed è lungo 4 metri. L’altro si trova in India e può procurare la morte in 30 minuti. Il veleno sputato arriva oltre 3 metri di distanza.
Altre specie velenose
Poi abbiamo la Vipera della morte (Australia) e quella di Russell (America). Entrambe hanno la stessa forma della testa e hanno un veleno neurotossico che causa la paralisi di un essere umano. In meno di tre ore può arrivare la morte. Poi all’appello non può mancare il Serpente a sonagli che inietta del veleno negli organi interni senza lasciare scampo.
Come accennato prima, in Italia possiamo imbatterci in una vipera. L’importante è non farsi prendere dal panico e tenere gli occhi aperti senza mai abbassare la guardia.