Acqua in bottiglia, occhio all’etichetta: questo numero può fare danni alla tua salute
Prima di acquistare delle bottiglie d’acqua al supermercato occorre leggere attentamente l’etichetta. In questo modo si conosce alla perfezione il prodotto alimentale che si aggiunge nel carrello.
Sarebbe impossibile vivere senza acqua, il bene più prezioso dell’umanità. Fin dai tempi antichi le popolazioni si stanziavano lungo le sponde dei fiumi (basta ricordare le civiltà mesopotamiche nei pressi del Tigri e dell’Eufrate) o vicino al mare. Ciò garantiva sia la sopravvivenza che un ottimo canale di comunicazione con terre limitrofi.
Per l’acqua ci sono stati anche degli scontri, proprio perché la sua vitale importanza. Con l’avanzare del tempo è subentrato il benessere nel mondo Occidentale al punto tale che possiamo tranquillamente aprire il rubinetto della cucina o andare al supermercato.
Purtroppo, distratti dai tantissimi impegni quotidiani, non diamo attenzione a ciò che è riportato sulle etichette dei prodotti alimentari. Se lo facessimo, probabilmente il carrello conterrebbe altro. Lo stesso discorso vale per le bottiglie d’acqua.
Oltre all’acqua naturale, c’è anche quella minerale. Ampiamente presa in considerazione dalla popolazione mondiale, bisogna conoscere tutte le sue proprietà e i numeri in percentuale delle sue componenti.
Vari tipi di acqua minerale
Le acque classificate minerali sono quelle che provengono dalle falde sotterranee e sorgenti naturali. Deve essere messa nelle bottiglie così come sgorga dalla sorgente e non si deve intervenire con delle alterazioni chimiche. Il Ministero della Sanità deve assolutamente garantirne la composizione, la purezza e la qualità.
Esistono le acque minimamente mineralizzate (leggere e con basso contenuto di sali minerali e povera di sodio), le oligominerali (con poco sodio e indicate in caso di pressione alta), le mediamente minerali (percentuale di sali considerevole, consigliate per chi fa attività fisica con buona capacità di reintegrare liquidi) e fortemente minerali (ricche di sali, da bere a scopo terapeutico).
Altre caratteristiche da valutare
Sull’etichetta c’è scritto questo dato come residuo fisso, ovvero la quantità di minerali che sono depositati in un litro di acqua fatto evaporare a 180 gradi. Non è consigliabile una rispetto ad altre, ma in base a delle specifiche esigenze si deve fare una scelta. La dicitura Analisi chimica e chimico fisica, invece, segna il luogo dove si eseguono le analisi e i risultati. Possiamo leggere le seguenti caratteristiche: il residuo fisso, le sostanze disciolte, il Ph, la temperatura di imbottigliamento, termine minimo di conservazione e la durezza (il valore del calcare).
In base alle proprietà dei sali minerali abbiamo l’acqua calcica (ricca di calcio e utile per stimolare le funzionalità del fegato e dei reni), l’acqua sodica (basso contenuto di sodio adatta per favorire la diuresi) e l’acqua solfata (adatta per disturbi gastrointestinali e stitichezza)