Tinta, Bagno di colore o Hennè: ecco quale scegliere per non rovinare i capelli
Fin dei tempi antichi l’uomo ha cercato in tutti i modi di combattere l’avanzare dell’età. Tanti sono i rimedi sia naturali che non presi in considerazione. Le donne, per esempio, si recano spesso dal parrucchiere per risolvere il problema dei capelli bianchi. Si fa ricorso alle tinture. Tuttavia molti si chiedono se sia meglio un bagno di colore o l’hennè. Ecco la risposta.
Il concetto di bellezza femminile si è evoluto nel corso del tempo, in quanto ogni epoca ha proposto modelli di bellezza diversi. Nell’Antico Egitto la donna ideale aveva un corpo esile con spalle strette, vita alta e volto simmetrico. Nell’Antica Grecia si esaltavano grazia, misura, proporzione e simmetria. Nel Medioevo fu introdotta la pelle pallida e i capelli biondi (si può citare Beatrice Portinari, la donna amata da Dante Alighieri). Nel Rinascimento ci sono fianchi larghi con seno abbondante. Nei primi anni del secolo scorso si torna ai corpi snelli e segni piatti.
A prescindere da tutto anche nell’antichità si ostacolavano i primi segni dell’invecchiamento, soprattutto quello dei capelli. Le donne romane, per esempio, usavano delle polveri per coprirli. Oggigiorno, invece, è possibile prendere in considerazione dei rimedi efficaci. Per questo motivo consultandosi con un buon parrucchiere si può rispondere alla domanda seguente: meglio il bagno di colore o l’hennè? Andiamo a scoprire come stanno le cose.
I vantaggi del bagno di colore
Il bagno di colore è una tecnica che consiste nell’applicare un colore sul capello con un approccio più delicato perché non contiene ammoniaca. In questo modo è possibile non avere un effetto permanente, dunque è ottimo per chi vuole spesso sperimentare. È una tipologia di tintura tono su tono e può essere trasparente, con la funzione di rigenerare il capello, e colorata che mira a donarne lucentezza.
I benefici dell’henné
Per quanto riguarda l’henné si tratta di una colorazione altrettanto naturale dei capelli. È molto utilizzata nei paesi dell’Oriente per la cura del capello perché è in grado di penetrare nella struttura dando luminosità e forza. È un colorante di origine vegetale e irrobustisce anche chi soffre di fragilità. Quello più utilizzato per coprire i capelli bianchi è quello nero. Come se non bastasse accelera la crescita, regola la produzione di sebo e pulisce il cuoio capelluto e combatte la forfora, la peggiore nemica in assoluto.
In conclusione entrambe possono andare bene, dipende dalla scelta del parrucchiere di fiducia e, ovviamente, della cliente. Ragion per cui non resta che provare.